La legge di bilancio 2018 introduce grandi novità per la pensione dei caregiver.
Dal primo gennaio di quest’anno chi assiste da almeno 6 mesi un familiare fino al 2° grado, convivente (presso lo stesso stabile e numero civico, non necessariamente nello stesso appartamento) e con handicap in situazione di gravità, può infatti ottenere il prepensionamento con un minimo di 63 anni 5 mesi di età, la cosiddetta Ape sociale.
Ma non solo. Il caregiver, se lavoratore precoce, ha diritto anche alla pensione anticipata con 41 anni contributi (vedi qui per approfondire). Un lavoratore è considerato precoce se ha versato almeno 12 mesi di contributi da effettivo lavoro prima del compimento dei 19 anni.
Occorre inoltre essere iscritti da prima del 1996 a una forma di previdenza obbligatoria e non essere titolari di un contratto di lavoro. Questo vale per il periodo di tempo che corrisponde alla differenza tra l’anzianità contributiva al momento del pensionamento e il requisito ordinario per la pensione anticipata.
Alla stessa forma di pensione anticipata, hanno diritto sia i caregivers familiari sia i professionali, cioè gli addetti all’assistenza delle persone non autosufficienti. Basta che svolgano l’attività da almeno 6 anni, sempre se lavoratori precoci.
Il decreto attuativo ministeriale che è atteso entro inizio marzo fornirà tutti i chiarimenti necessari.
Per saperne di più, nel frattempo, si possono consultare le circolari INPS 33/2018 e 34/2018
Qui, invece, il link per presentare la domanda all’INPS.
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